
Questa sezione indica; il numero di certificato (che sarà iscritto via laser sul diamante corrispondente), la forma del diamante e le misure basi come diametro minimo, massimo e l'altezza.
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Le 4 “C”: Carat, Color, Clarity, Cut
Di cosa bisognerebbe tener conto per valutare un diamante? Gli anglosassoni parlano delle 4 C: COLOR, CARAT, CLARITY, CUT.
Risulta essere utile capire che per un brillante, la sua bellezza e quindi il suo valore possono essere analizzati considerando il suo peso, la sua purezza, il suo colore e il suo taglio.
Precisiamo che queste quattro variabili non sono assolutamente indipendenti e che l'occhio ha la sua incidenza su un discorso del genere. Di due diamanti con le medesime descrizioni, una emana sempre uno charme superiore all'altro.
La valutazione di un diamante risulta essere un compromesso tra tutti questi fattori, ciò risulta essere un giudizio influenzato dal soggetto e dalla moda del tempo alla quale è sottoposto.
Carat – Carato
Il carato è l'unità standard di misura del peso dei diamanti e di altre pietre preziose, e prende il nome dal seme di carruba che in passato veniva usato come elemento di comparazione. Un carato corrisponde al peso di 0,20 grammi.
Con il carato, sono di comune utilizzo i centesimi di carato. Quindi, ogni carato possiede 100 punti.
Più un diamante è di notevoli dimensioni, più raggiunge un'elevata caratura; di conseguenza il suo valore ne trarrà beneficio. Il rapporto è esponenziale e dipende principalmente dalla sua rarità. Ad esempio, un diamante che vanta due carati avrà sicuramente un valore superiore a due diamanti da un carato l'uno.
Color – Colore
Le pietre di maggior valore sono quelle totalmente incolori, denominate comunemente “bianche”. Più il diamante è incolore, più aumenta il suo valore. I diamanti incolori corrispondono soltanto ad una piccola percentuale di quelli estratti, in quanto più del 90% dei diamanti hanno sfumature di base giallastre e brune.
Vi è poi una minima quantità di diamanti dai colori naturali più o meno intensi: giallo, arancione, rosa, verde, blu o rosso, che in virtù della loro rarità possono raggiungere prezzi elevatissimi.
Fluorescenza
Esistono anche altre condizioni che possono influenzare significativamente il costo di un diamante, una di queste è la Fluorescenza.
Sottoposti a radiazioni ultraviolette, i diamanti possono dare luogo a fenomeni di fluorescenza, che solitamente si manifestano con colori blu-azzurri più o meno intensi e più raramente, anche gialli, verdi, rosa. È importante rilevare la fluorescenza nel diamante, perché l'elevata intensità del fenomeno può influenzare il colore della gemma.
Clarity – Purezza
Dato che i diamanti si sono formati nelle profondità della terra, in condizioni estreme di calore e di pressione, ognuno di loro presenta specifici e unici 'birthmarks', segni identificativi sia interni (inclusions) sia esterni (blemishes).
I diamanti con una totale assenza di “birthmarks” sono rari, e questa caratteristica conferisce valore al diamante.
La purezza di un diamante si determina a seconda del numero di inclusioni e della loro visibilità, delle loro caratteristiche, dimensioni ed anche il loro dislocamento nella gemma. Il grado di presenza di queste inclusioni può modificare sensibilmente l'aspetto della gemma.
Il G.I.A. International Diamond Grading System ha definito una scala di purezza a undici livelli che vanno da FL (flawless) a I3 (included 3).
Cut - Taglio
Per avere un'ottimale risposta alla luce (rifrazione, riflessione, brillantezza, scintillio e fuoco) un diamante deve esser tagliato in modo perfetto, rispettando rigidi calcoli matematici che generano i disegni geometrici, le dimensioni e le angolazioni prescritte per le sfaccettature. Per poter raggiungere la perfezione è determinante la bravura del maestro tagliatore.
Senza la precisione e la perfezione del taglio, un diamante perde gran parte della propria bellezza. L'“allure” di ogni esemplare dipende, più di ogni altra cosa, dalla qualità del taglio.
Per determinare il valore del diamante in relazione alla qualità del taglio ci si riferisce a tre fattori: proportions (proporzioni), symmetry (simmetria) e polish (finitura).
Agli inizi del 2005, dopo 15 anni di intense ricerche e test, il G.I.A. ha stabilito il Diamond Cut Grading System per diamanti brillanti, con gradazioni da “excellent” a “poor”.
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Il taglio tradizionale più diffuso è il “round brilliant” (rotondo brillante) costituito da 57 o 58 faccette. Esistono altri tipi di forme: a goccia, a cuore (59 faccette), navette o marquise (58 faccette), a smeraldo (48 o 50 faccette), ovale (56 faccette), princess (76 faccette), radiante (62 o 70 faccette) ecc.